APPELLO PER UNA NUOVA REPUBBLICA

L’appello è rivolto a quelli che si sono stancati di aspettare il cambiamento che mai avverrà, a quelli che non sopportano più di subire tasse, ingiustizie, fallimenti, disperazione.

L’appello è rivolto a quelli che si sono stancati d’essere presi in giro dalle promesse dei politici.

L’appello è rivolto a chi ha capito chi comanda gli Stati e sottomette i Popoli.

L’appello è rivolto a chi ha il coraggio di prendersi la responsabilità di essere di esempio e non vittima predestinata.

L’appello è rivolto a chi si sente libero e non ha padroni.

L’appello è rivolto a chi è disposto a mettere le ideologie da parte ed unirsi con chi non è della stessa fazione ma guarda alla grandezza della propria comunità.

L’appello è rivolto a chi è in grado di sognare e non vuole più strisciare.

L’appello è rivolto ai lavoratori, ai disoccupati, a coloro che soffrono, a coloro che resistono.

L’appello è rivolto a coloro che sanno perché viviamo in una Repubblica non come Cittadini ma come schiavi.

L’appello è rivolto a chi conosce nomi e fatti di chi sta saccheggiando l’intera Nazione senza guardare in faccia nessuno.

L’appello è rivolto a coloro che hanno compreso che Democrazia non è mettere una croce su un pezzo di carta ogni 5 anni e sperare in un miracolo, ma Democrazia è partecipazione, condivisione e controllo dello Stato.

L’appello è rivolto a quelli che lottano contro l’oppressione di uno Stato vestito da usuraio, da saccheggiatore, da boia.

L’appello è rivolto a chi ha capito che bisogna unirsi perché il Popolo unito non sarà mai sconfitto.

L’appello è rivolto a chi non crede più nella guerra tra fazioni sempre in lotta per il potere.

L’appello è rivolto a chi non ha paura d’agire e non teme niente.

L’appello è rivolto a chi crede nella grandezza di un Popolo umiliato ed offeso.

L’appello è rivolto a chi crede che la libertà passi anche dall’autonomia dei mille Popoli che compongono la nostra Nazione.

L’appello è rivolto a chi non si riconosce nello Stato e si sente derubato, offeso, isolato, lontano.

L’appello è rivolto a chi non riconosce un debito pubblico generato dall’usura che ci ha reso schiavi e sotto ricatto.

L’appello è rivolto a chi non vuole suicidarsi per la disperazione ma ha deciso di farla pagare cara a chi l’ha ridotto sul lastrico.

L’appello è rivolto a tutti i movimenti, sindacati, associazioni che hanno compreso che la sovranità appartiene al Popolo e che un sistema elettorale balordo non concederà mai nessuna sovranità a chi ne ha diritto.

L’appello è rivolto a chi ritiene che la Costituzione è stata tradita, offesa, aggirata da una classe politica serva delle lobbies e corrotta.

L’appello è rivolto a chi subisce le imposizioni di potentati industriali e finanziari (case farmaceutiche, banche, multinazionali delle comunicazioni, speculatori ecc.) e sente il bisogno di non sentirsi schiavo.

L’appello è rivolto a chi guarda in faccia la realtà e sa che questa Nazione presto sarà un ricordo amaro.

L’appello è rivolto alle madri ed ai padri di famiglia che sentono il bisogno di dare ai propri figli un futuro di libertà e non di abbandono della propria terra.

L’appello è rivolto a chi rifiuta la corruzione dilagante, il compromesso, le promesse dei facili guadagni.

L’appello è rivolto a chi è del nord, del centro, del sud, delle isole, dell’est e dell’ovest perché siamo tutti vittime.

L’appello è rivolto a chi pensa che lo Stato debba essere liberato, perché lo Stato non è un affare privato di politici e lobby ma è la sintesi di chi vive, lavora e soffre nel Paese, nella Repubblica.

L’appello è rivolto a tutti, nemici ed amici, senza distinzione, perché abbiamo il dovere di superare le divisioni, di riconoscere che il nemico che ci sta massacrando è sempre e solo uno per tutti, il potere finanziario  globalista e liberista, ed è onnipotente e l’unico modo per sconfiggerlo... è essere UNITI.

A Roma il 29 giugno 2019 dalle ore 9:00, presso la sala riunione dell’hotel “La Mela”, si inizierà un sereno e costruttivo confronto, dove tutti potranno parlare, dove tutti potranno intervenire, dove non ci saranno né capi, né leader, ma donne e uomini in gradi di discutere, confrontarsi, rispettarsi, costruire qualcosa che possa aiutare tutti quanti ad uscire da questo terribile incubo.

Svolgimento dei lavori

Ore 9:00 apertura dell’Assemblea, presentazione dei convenuti, lettura dell’ordine del giorno e regole dell’Assemblea, scelta di un moderatore e di un segretario di assemblea, possibili proposte di cambiamenti sull’ordine del giorno, inizio di trasmissioni video sui social;

Ore 10:00 primo turno di interventi, durata stabilità in base alle richieste dei partecipanti;

Ore 12:00 primo resoconto dell’Assemblea e cura del moderatore o/e segretario d’assemblea, possibili integrazioni dell’ordine del giorno, interventi non collegati all’ordine del giorno, proposte varie ecc…;

Ore 12:30 pausa pranzo;

Ore 14:00 ripresa dell’assemblea, turni di interventi a tempo determinato in base al numero dei relatori;

Ore 16:00 resoconto delle proposte dell’assemblea a cura del moderatore o/e segretario d’assemblea, giro d’interventi finali per eventuali chiarimenti;

Ore 17:30 stesura di documenti condivisi finali e scelta dei prossimi appuntamenti e azioni;

Ore 18:00 chiusura dei lavori.

Regolamento

1) tutti hanno facoltà di parola e proposta, previa richiesta al moderatore;

2) gli interventi devono rispettare l’ordine del giorno, il moderatore può togliere la parola in ogni momento a chi non collabora;

3) i tempi degli interventi vanno stabiliti in base al numero dei relatori;

4) non è concesso a nessuno interrompere gli interventi;

5) la critica è ammessa, la discussione anche se il tutto avviene nel rispetto della persona e nell’educazione generale;

6) i provocatori e gli esagitati verranno immediatamente allontanati.